Roma, 20 settembre 2023 - Oggi la Fondazione MAIRE, presso la sede di Roma, presenta nell’ambito dell’’evento “Tra Arte e Ingegno”, le opere finaliste e del concorso “Second Life, tutto torna”, un progetto giunto alla seconda edizione e promosso da Alia Multiutility Toscana in collaborazione con la Fondazione MAIRE.

La Fondazione MAIRE, inaugurata a fine 2021, promuove la conservazione e la conoscenza del patrimonio archivistico del Gruppo MAIRE e accompagna la formazione dei giovani talenti e degli ingegneri umanisti di domani, in grado di contribuire alla transizione energetica e digitale del futuro. La Fondazione attraverso l’arte e la cultura realizza progetti di formazione e di contrasto alla povertà educativa con scuole, università e terzo settore.

In questo contesto nasce la partnership di “Second Life, tutto torna”, un progetto che ha visto nelle due edizioni la partecipazione di circa duecento artisti italiani, tutti sotto i trent’anni, curato dal professor Marco Meneguzzo. Le 30 opere finaliste della seconda edizione 2023, selezionate da una qualificata giuria, composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane, ci aiutano a riflettere sull’importanza dei nostri gesti quotidiani per il rispetto dell’ambiente e per dare una seconda vita alla materia, osservando la regola delle 4R: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero. Temi al centro della strategia di sostenibilità e di business dell’intero Gruppo MAIRE.

Menzione speciale per l’opera di Federico FerroniDecay”, realizzata su lastre di ferro che “con una solidità materica d’impatto ben rappresenta la visione globale, l’urgenza di un intervento per la sostenibilità e la valorizzazione dei materiali di recupero, così vicini all’agire della Fondazione MAIRE”.

Fabrizio Di Amato, Presidente della Fondazione e del Gruppo MAIRE: “La Fondazione e il Gruppo MAIRE aprono le porte di una delle sedi di Roma per accogliere e celebrare il talento delle nuove generazioni. Premiamo giovani talenti nelle discipline artistiche per la capacità che hanno di interpretare il presente e il futuro, e ci occupiamo della formazione di "ingegneri umanisti” che abbiano attenzione alla multidisciplinarietà, professionisti che sappiano guidare la transizione energetica, digitale e tecnologica, in modo efficace, economicamente sostenibile e rispettosa dell'ambiente, delle persone, della cultura”.