Le sfide senza tempo sono appassionanti partite che non finiscono mai, con un inizio lontano e il triplice fischio finale che tarda ad arrivare. Nel frattempo, si gioca freneticamente, si affina la tattica, si costruiscono azioni che anticipano l'avversario, si conquista sempre più campo. E poi, quando si alza lo sguardo al tabellone, si scopre che il risultato raggiunto è schiacciante e il primato è stato conquistato. Più o meno è questa la sintesi della partita che MAIRE sta giocando sul campo dell'innovazione da più di 50 anni.

Non è una fantastoria, ma una vicenda aziendale scandita rispettando un timing rigoroso: il viaggio al centro della transizione energetica di MAIRE inizia ufficialmente nel 2018 con la nascita di NextChem, una mossa che scuote il mercato in termini di novità e fa sì che MAIRE diventi il primo Gruppo nel settore ad avere una società controllata dedicata alla green transition.

Ma bisogna andare molto più indietro nel tempo, fino agli anni '70 per arrivare alle origini dell'attitudine di MAIRE per la transizione ecologica, quando la filiale KT era già intenta ad occuparsi di idrogeno. L'instancabile ricerca rende la routine quotidiana del Gruppo orientata all'innovazione e alla tecnologia, in un ambiente dove le idee hanno il coraggio di plasmare concetti inediti. Fino ad arrivare, appunto, alla nascita di NextChem, creata per rendere la transizione energetica una realtà, concentrandosi su aree di competenza adiacenti al core business di MAIRE. È quindi la volta di attività innovative basate sui bio-componenti come materia prima, che ruotano intorno alla circolarità o finalizzate alla riduzione del carbonio e delle emissioni. Un mondo in costante fibrillazione.

Attrezzati per le nuove sfide

Nasce da questo racconto, la presentazione del futuro di MAIRE. Si tratta di un compito importante che il CEO Alessandro Bernini svolge prima di tutto evidenziando i risultati ottenuti dalla nascita di NextChem: «Dopo quasi 5 anni, MAIRE ha arricchito il proprio knowhow acquisendo preziose competenze e tecnologie riguardo a soluzioni sostenibili. Abbiamo stabilito relazioni e partnership chiave, la base per l'innovazione e lo sviluppo. Sono state implementate diverse tecnologie proprietarie, tra cui ammoniaca verde, idrogeno circolare e composti plastici. Tutto questo dando potere ai clienti tradizionali, raggiungendo quelli nuovi ed espandendo la nostra presenza geografica. Di conseguenza, abbiamo migliorato la nostra comprensione delle tendenze alla base della transizione energetica e siamo stati in grado di posizionare l'intera MAIRE come un attore eccellente nella transizione energetica. Un gruppo efficacemente attrezzato per le esigenze e le sfide in evoluzione del nuovo mondo».

Una sfida di due parole, transizione energetica, che è per MAIRE passato, presente e futuro: «Quell'intuizione sulle esigenze emergenti dei clienti, unita alla forte evoluzione del mercato, è ora una realtà, con uno slancio ancora più forte – ha ribadito Bernini – La transizione energetica è il macrotrend che ci accompagnerà per sempre. Siamo stati tra i primi e i pochi a renderci conto della necessità di un cambio di paradigma. Siamo tra i migliori e i pochi a innescare il cambiamento direttamente nel settore, e anche più in generale nella società. Vogliamo essere un modello. La nostra esperienza accumulata ci offre un'opportunità senza precedenti per guidare il mercato verso una trasformazione efficace. Mercato che ora sta affrontando pressioni globali da gestire rapidamente».

Prima di entrare nell'analisi del nuovo piano decennale "Unbox the Future", Bernini è partito dai risultati attesi per l'anno in corso: «Nel 2023 continueremo a crescere su tutta la linea. In particolare, l'implementazione della nostra nuova strategia dovrebbe avere un effetto benefico sul lato tecnologico, con un aumento della sua redditività. L'esecuzione del nostro portafoglio ordini porterà a una crescita a doppia cifra dei ricavi e dell'EBITDA quest'anno. Prevediamo inoltre un significativo aumento del flusso di cassa operativo che consenta a MAIRE di coprire il piano di investimenti 2023 (che dovrebbe essere 4 volte più grande rispetto allo scorso anno), distribuire agli azionisti i dividendi proposti per il 2022 (pari al 45% dell'utile netto consolidato) e mantenere una solida posizione finanziaria netta in linea con il 2022».

Una prospettiva che guarda al 2032

Per quanto riguarda la scelta di presentare un piano decennale, Bernini l'ha motivata spiegando che l'evoluzione tecnologica che sta emergendo oggi sarà al centro di nuove trasformazioni per i prossimi 5-10 anni. «Le tecnologie richiedono tempo per essere convalidate prima di essere pronte per la loro commercializzazione. È per questi motivi – ha detto il CEO – che oggi espandiamo le nostre prospettive fino al 2032: un periodo abbastanza lungo per apprezzare l'implementazione della nostra enhanced business strategy».

Facendo riferimento ai grandi numeri attesi, Bernini ha aggiunto: «Sono felice di condividere che la divisione Sustainable Technology Solutions avrà uno sviluppo notevole con un tasso annuo compreso tra il 18 e il 20%, confermando il suo ruolo di motore nella crescita complessiva del Gruppo. I margini dell'EBITDA dovrebbero aumentare al 20-25%, data la natura a più alto valore aggiunto di queste attività, e rimanere poi a questi livelli. Poiché la maggior parte dei nostri sforzi sono dedicati a quest'area, gli investimenti saranno concentrati in questa business unit».

L' orizzonte delineato da Bernini appare roseo anche nel settore Engeenering & Construction: «Le soluzioni E&C integrate guideranno la crescita dei volumi del nostro gruppo durante tutto il ciclo di vita del business plan. Questa spinta è per la maggior parte guidata dai progetti generati da Technology Solutions – ha argomentato il CEO – che contribuiranno fino a un terzo nel 2032. La crescita dei ricavi sarà trainata anche dalla prevista transizione verso le soluzioni blue and green, che ridisegnerà il portafoglio ordini del gruppo. L'EBITDA quasi raddoppierà nel periodo, trainato da diversi fattori: in primis dalla penetrazione in nuovi mercati con maggiore redditività (in nuove aree geografiche e settori), poi dalla crescita dei servizi ad alta redditività come Feed e Operations and Maintenance, e infine dall'opportunità di sfruttare ulteriormente le economie di scala».

Per quanto riguarda gli investimenti, secondo Bernini ci sarà una crescita «trainata da co-investimenti in progetti generati da Sustainable Technology Solutions, investimenti ricorrenti a supporto della digitalizzazione e dell'obiettivo MET ZERO e investimenti prevalentemente organici a supporto della crescita HR di MAIRE».

Per attuare il piano, il CEO ha evidenziato che «MAIRE è pronta a crescere organicamente e ad assumere risorse dal mercato, combinando l'acquisizione di centri di competenza selezionati in aree ad alto potenziale. Contiamo di andare a pieno regime – ha specificato Bernini – con le nostre risorse e i nostri team, basandoci sul nostro modello operativo distintivo, strutturato in Centri di Competenza e Centri Regionali. Integreremo risorse e capacità, con una crescita pianificata del +30% entro il 2027 e del +70% entro il 2032. L'add-on più significativo avverrà nella nostra funzione principale di Ingegneria, con un aumento della capacità superiore al 75%».

Per qualcuno il futuro è tutta una questione di parole giuste, numeri ambiziosi e soprattutto DNA.