Lo tsunami della pandemia è arrivato improvvisamente, sconvolgendo l’ordine delle priorità aziendali e delle consuetudini lavorative. Il Covid-19 ha imposto a tutte le organizzazioni di rimodellare le proprie attività mettendo al centro concetti ancora inesplorati nel mondo del lavoro, quali il distanziamento sociale e il lockdown. Alcune aziende erano più preparate: smart working, remote testing, sistemi digitali avanzati e organizzazione intelligente del lavoro. Queste le imprese che, nonostante la pandemia, hanno continuato a raccontare storie di obiettivi raggiunti, reagendo alle difficoltà con prontezza, visione e sacrificio.

Ovviamente un’organizzazione resiliente non si crea dal nulla, occorre la piena fiducia dei collaboratori nei confronti dei manager e viceversa, così come nei riguardi dell’azienda stessa. Alla base della motivazione di ciascuno, per Maire Tecnimont, ci sono la condivisione degli obiettivi da raggiungere e la messa a disposizione degli strumenti migliori per farlo. Durante la crisi pandemica e le misure restrittive che ne sono conseguite in tutto il mondo, abbiamo avuto la conferma non solo della motivazione, ma dell’eccellenza delle nostre persone. Tutte impegnate a reagire, trasformare e rimodellare le attività quotidiane per proseguire nel loro lavoro, rispettando termini di consegne e collaudi, anche quando il tempo, nei giorni del lockdown, sembrava sospeso. Donne e uomini che a qualsiasi latitudine geografica, attraverso un lavoro di squadra spesso a distanza, hanno messo a punto soluzioni creative e innovative per risolvere problemi di vario genere. Ne siamo orgogliosi, ma non sorpresi: sappiamo bene che la complessità del nostro lavoro in Maire Tecnimont ci insegna da tempo che ogni giorno porta una nuova sfida. E superarla ci ha reso e ci rende più forti.

Scelte coraggiose in zone remote
Lo dimostra una storia ambientata in Egitto: una scelta molto difficile che ha coinvolto il team impegnato nel progetto del Complesso di fertilizzanti di Kima. «È il 15 marzo – raccontano Pawan Gambhir (Project Manager) e Mauro Attuati Travostino (Site Manager) – quando il governo egiziano annuncia la chiusura dell’aeroporto internazionale e il blocco dei voli, mettendoci di fronte a due possibilità: tornare a casa dalle nostre famiglie in un momento così complesso oppure rimanere ed eseguire il performance test programmato pochi giorni dopo. Restare voleva dire non sapere quando avremmo potuto fare ritorno a casa. Ma partire avrebbe comportato il rinvio a tempo indeterminato del tanto atteso test, mettendo a rischio l’impianto e le sue attività. Dopo aver effettuato un’analisi di dettaglio della situazione, alla fine il nostro team ha deciso di rimanere nel sito per completare il test il 22 marzo. A fare la differenza sono state l’automotivazione, l’impegno e la resilienza».


La stessa capacità di adattamento e il medesimo coraggio hanno convinto il team del Progetto ZCINA GPL Train 4 a preservare l’isolamento del campo dove lavorano, situato in una zona remota del deserto algerino. «Per prevenire ogni rischio di contaminazione – spieganoAlfredo Montigliani (Project Manager) e Davide Roldo (Site Manager) – oltre ad adottare le rigorose linee guida HSE del Gruppo, sono stati interrotti tutti i viaggi del venerdì che il personale effettuava nella città più vicina. In poche parole, c’è stata una dedizione al progetto senza nessun compromesso».



L’importanza di tecnologie performanti e avanzate

Storie che documentano come gli investimenti e i progressi fatti nelle tecnologie condivise dal Gruppo siano risultati fondamentali per riuscire a completare attività complesse durante l’emergenza sanitaria. È il caso della gestione del walk around a distanza tramite Smart Helmet, raccontata da Enrico Anzoino (Responsabile Layout & Piping): in quel frangente i membri della squadra del progetto PDH Tobolsk, nella Federazione Russa, hanno virtualmente accompagnato il cliente nell’impianto, riuscendo a fornire tutti i suggerimenti tecnici necessari.

Esperienza condivisa anche da Claudio Cristofori, Responsabile Process Control & Automation: «Sono felice di condividere gli ultimi risultati sulle tecnologie digitali e le connessioni remote utilizzate durante il progetto Baytown in Texas. Il team di Tecnimont Automation ha pianificato di eseguire il Factory Acceptance Test (FAT) dei sistemi di controllo e sicurezza dell’impianto esclusivamente da remoto, con un approccio di contenimento dei costi del progetto. Siamo così in grado di validare la configurazione dei sistemi a distanza, eseguendo un test completo del sistema, dalle attività di virtual loop check alla validazione della strategia di controllo, passando per il check dei display-operatore.

Seguendo l’approccio di questo remote test, il team ha anche sviluppato internamente nuovi strumenti per condividere in tempo reale i risultati del test tra le parti coinvolte (EPC contractor, End User, System Vendor) permettendoci di osservare immediatamente i progressi e le correzioni da apportare alla configurazione del sistema».

Oltre la zona di comfort
Le difficoltà portano anche a questo: a trovare il coraggio di migliorare e di superare le proprie zone di comfort, a volte assumendo nuove responsabilità. Lo sa bene Stefano Scaramelli, impegnato con Maire Tecnimont nel Progetto Amur Gas Processing Plant UI&O, nella remota Siberia. «A causa delle limitazioni di viaggio imposte dall’Italia e dalla Federazione Russa, il nostro Site Project Director e il Construction Director, sono temporaneamente assenti dal sito. Oltre quindi a mantenere la mia posizione originaria di Project Control Manager, ora sto agendo come Site Director a capo di uno staff di 245 persone. Un’esperienza che mi ha spinto a prendere molte decisioni importanti per garantire la sicurezza dei dipendenti e il loro benessere psicologico».

E proprio per garantire il benessere psico-fisico dei lavoratori, Gupta Gopal, specialista in comunicazione di Tecnimont India, spiega il lancio di una campagna di comunicazione rivolta ai dipendenti che lavoravano da casa durante il lockdown in India. «L’obiettivo è di mantenere tutti coinvolti, sani e produttivi. La nostra campagna contiene una serie di messaggi come la gestione del tempo, l’atteggiamento positivo, la meditazione, l’esercizio fisico e persino la cucina, che possono essere fatti con i membri della famiglia o da soli. I nostri colleghi hanno ricevuto ogni giorno online una scheda con diversi approfondimenti sul suggerimento della giornata».

La forza della solidarietà
I messaggi della campagna di comunicazione di Tecnimont India evidenziano un aspetto che assume un valore fondamentale nel fronteggiare le difficoltà: la forza dei legami. Ecco una storia di solidarietà, di amicizia tra due Paesi, che ha per titolo un proverbio: “L’uomo che sposta una montagna, inizia portando via piccole pietre”. Protagonisti sono KT - Kinetics Technology, società del Gruppo Maire Tecnimont, e China Chemical Engineering, scelta per svolgere il ruolo di Second Construction Company (CCESCC) come subappaltatore del progetto di espansione della raffineria di Luanda in Angola. Fin dall’inizio della collaborazione, la squadra italiana e quella cinese hanno stabilito un forte spirito di cooperazione che neanche la pandemia è riuscita a intaccare. La Cina è stato il primo Paese ad affrontare l’epidemia di Covid-19, in quel periodo KT e CCESCC hanno continuato a lavorare insieme per garantire la continuità del progetto. Giornate nelle quali il nostro team si è sempre preoccupato e interessato alle condizioni di salute dei colleghi cinesi. Poi il Covid-19 si è diffuso in Italia. Cosa è successo? CCESCC ci ha aiutato inviando a sorpresa 5.000 mascherine. Un gesto di grande generosità e solidarietà da parte di un paese già duramente colpito dalla pandemia.

Le parole migliori per chiudere questo viaggio tra le mille forme che la resilienza ha assunto in Maire Tecnimont sono quelle del Direttore del progetto BCEP – Baytown (Texas USA), Carlo Bussi: «Le persone di Tecnimont e le loro famiglie sono forti e resilienti. Sappiamo come adattarci alle mutevoli circostanze, diventando insieme più forti, mentre affrontiamo le nuove sfide che incontriamo. Sappiamo come affrontare una Mission Impossible, in tutto il mondo: da Milano a Houston e da Mumbai a Tampico».