«Cosa significa essere un imprenditore, pur non essendolo nel senso stretto della parola? Vuol dire accettare la sfida di avere un foglio di carta bianca davanti, senza alcuna paura di scriverci sopra, giorno per giorno. Con l'inchiostro della passione, della voglia di fare, della determinazione di incidere e contare».

Parte dalle parole del vicepresidente Andrea Vena il racconto del settimo numero di EVOLVE, il magazine su strategie e cultura d'impresa edito dal gruppo Maire Tecnimont. Dopo il focus sulla resilienza e sui temi della ripresa post Covid, nell'ultimo numero la redazione ha approfondito il tema dell'imprenditorialità in azienda, sviscerando l'importanza di saper uscire dalla zona di comfort per immaginare scenari inediti e invisibili ai più.

Alla base di tutto c’è la passione e la competenza di un imprenditore, del fondatore Fabrizio Di Amato (intervista a pagina 22), il cui supporto nel suo ruolo di presidente del Gruppo è uno sprone continuo ad avere idee per affrontare il cambiamento e migliorare le nostre performance. «Spesso caratterizzata come forza motrice del processo economico, oggi l’imprenditorialità, intesa come assunzione di responsabilità, è il valore chiave per ogni dipendente Maire Tecnimont». Il successo di un'organizzazione, specie quelle complesse che agiscono in mercati incerti, dipende da una lunga serie di sotto-obiettivi e task che vanno “atomizzate”. Più i risultati dipendono da tanti comportamenti sincronizzati e allineati nella visione, più è fondamentale l’imprenditorialità diffusa.

«Nel nostro settore – ha spiegato l'AD Pierroberto Folgiero, nell'intervista a pagina 14 – dove si parte da una grande mission critica che diventa una somma di attività critiche, per raggiungere traguardi di eccellenza occorre saper sviluppare, attaccare, affrontare, scaricare la visione con senso dell’imprenditorialità. Disseminando attitudini imprenditoriali, sappiamo che la frase “ogni micro-decisione conta” non è un pensiero vuoto di senso, ma un modo strategico di vivere l’azienda, di affrontare le decisioni critiche, le condizioni di incertezza, gli obiettivi sfidanti».

Molte aziende, molti imprenditori e manager non preparano per tempo la rotta verso l'obiettivo a lungo termine. Come ha scritto Simon Sinek – nel libro “Trova il tuo perché” di cui parliamo all’inizio di questo numero – pensare solo ai profitti funziona nel breve periodo, ma quel successo non è destinato a durare nel tempo. «Le organizzazioni che indicano come PERCHÉ un risultato, ovvero fare soldi, non sono quasi mai posti dove è bello lavorare».

Parlando della differenza tra aziende dinamiche e organizzazioni statiche, l'esperto di tematiche del lavoro e smart working Marco Bentivogli sostiene che «l’impresa che sa riscoprirsi comunità, sa unire i punti, coordinare le proprie energie interne senza sciuparle, custodisce meglio di altre il capitale umano. Valorizzandone il ruolo e aumentando la qualità delle mansioni distribuite». Parole a cui hanno fatto eco quelle di Roberto Battaglia, autore di “Startupper in azienda”: «Alla luce dell’esperienza di quest'ultimo anno, sono convinto che il concetto stesso di innovazione debba cambiare significato. Meno costretta all’interno di schemi precostituiti e più capace di far leva sulle capacità che stanno, spesso nascoste, fra le pieghe delle organizzazioni».

Da non perdere, a pagina 18, l'intervista a Sara Frassine (Group Development & Compensation Head of Department) nella quale ripercorre strategie e progetti che in Maire Tecnimont supportano la cultura “imprenditoriale” individuale e diffusa. «Siamo consapevoli che l'innovazione non può prescindere dalle persone. Ma l’approccio fortemente innovativo aiuta a declinare le nuove sfide in opportunità di crescita e sviluppo: nel rispetto di ruoli, responsabilità e obiettivi».

In chiusura di numero, spazio al tema della Sostenibilità come strategia integrata nel core business. Nel corso del tempo, in Maire Tecnimont abbiamo sviluppato una nostra forma di resilienza, quella capacità di adattamento e reazione agli shock esterni che ci ha permesso di affrontare la crisi generata della pandemia. È anche per questo che abbiamo compreso a fondo il significato di “sostenibilità”: un percorso verso l’evoluzione, che nasce dai valori di un’azienda, vive nei suoi processi e genera impatto nel mondo.

A proposito di mondo: come si sviluppano nuovi business, cogliendo le particolarità di aree e nazioni con caratteristiche molto diverse? A questa domanda risponde Davide Pelizzola, Vice President per la Regione Africa Sub Saharan, che nell'intervista a pagina 44 ci accompagna in un viaggio complesso nella cultura e nella practice imprenditoriale sviluppata da Maire Tecnimont a quelle latitudini. «Lavorare in un contesto così complesso – ha spiegato Pelizzola – richiede prima di tutto profonda conoscenza delle specifiche peculiarità di ogni Paese, a partire dalle Local Content Law, una forte capacità di adattamento e uno spiccato spirito imprenditoriale. Proprio quello che serve per cogliere le diverse opportunità di business che ogni territorio offre, apprezzandone anche i relativi rischi».

D’altronde l’imprenditore – chiudiamo il cerchio tornando alle parole di Andrea Vena – è colui che, in mezzo alle difficoltà, genera per primo una visione. «Non aspetterà di avere sotto controllo tutte le variabili: l'imprenditore parte credendoci e strada facendo costruisce un percorso, una squadra con cui allineare la visione».

Per scoprire di più leggi il nuovo numero di Evolve.