Si racconta che Brian Chesky, fondatore e CEO di Airbnb, si sia preso moltissimo tempo per scegliere il primo impiegato della sua azienda. Ha trascorso ben cinque mesi a leggere e studiare migliaia di curricula, facendo personalmente centinaia di colloqui. «Ritengo che scegliere il primo ingegnere sia come dare il DNA all’azienda» ha detto Chesky. Ancora oggi cerca persone che credano nella missione dell’azienda, convinte del prodotto, delle sue implicazioni e del suo futuro.

Cosa significa essere un imprenditore, pur non essendolo nel senso stretto della parola? Vuol dire accettare la sfida di avere un foglio di carta bianca davanti, senza alcuna paura di scriverci sopra, giorno per giorno. Con l’inchiostro della passione, della voglia di fare, della determinazione di incidere e contare. Tuttavia sono poche le società e i gruppi disponibili a metterci di fronte a uno scenario aperto. In genere il foglio è già preimpostato, il tema è già praticamente scritto: burocrazia e catene decisionali lunghissime che imbrigliano lo spirito di chi ci lavora. Sappiamo che disseminare la cultura della responsabilità imprenditoriale, in organizzazioni complesse come il nostro gruppo, potrebbe rappresentare un compito non facile. Guardandosi attorno, ogni singolo componente in Maire Tecnimont è consapevole di operare in diversi continenti e zone climatiche, in aree industriali come nei luoghi più remoti. Cinquanta diverse società, diverse entità aziendali sinergiche, un gruppo integrato che esplora le nuove frontiere della transizione energetica.

Per mantenere fluida e proficua una presenza globale e una simile dimensione geografica, oltre a fare leva sul dinamismo dei progetti e dei team locali, il nostro Gruppo si distingue per la presenza fisica dell’imprenditore che costituisce uno sprone continuo ad avere idee per affrontare il cambiamento e migliorare le nostre performance. Come leggerete nelle prossime pagine, nell’articolo che ricostruisce la sua storia professionale, Di Amato è l’esempio di imprenditore che con passione e competenza si è sempre assunto grandi responsabilità, reagendo ai cambiamenti e guardando avanti senza paura di crescere.

Il nostro è un business trainato dal valore delle persone, che sono il centro e il motore del nostro successo industriale. In KT - Kinetics Technology ad esempio, società del gruppo Maire Tecnimont dal forte background tecnologico e dalla grande attenzione alle capacità di process design, ogni giorno siamo sollecitati a individuare soluzioni e prendere decisioni difficili in condizioni di incertezza. Le competenze tecnologiche, il know-how storico nell’ingegneria e nella chimica, insieme alla capacità di adattamento conquistata sul campo, sono i fattori chiave per ottenere risultati.

Tutti i nostri Mottos rappresentano una diversa prospettiva del valore dell’imprenditorialità: saper cogliere le sfide, valorizzare le singole decisioni, essere adattivi e resilienti, combattere la burocrazia. Quando parliamo di “human capital intensive” – facendo riferimento ad aziende senza ruspe, senza navi, né catene di montaggio o presse – intendiamo un modello imprenditoriale agile, flessibile, internazionale. In un settore, quello del downstream delle risorse naturali, sempre più orientato a un terziario legato all’ingegno, alla digital transformation e ai grandi valori aggiunti della transizione energetica.

L’antifragilità rappresenta forse il concetto più moderno di imprenditorialità, e di questo ne se siamo permeati. Siamo camaleontici e agili, come spiega bene il motto “Be Adaptive”. Nassim Taleb – filosofo libanese e saggista – nel suo best-seller “Antifragile” usa una metafora efficace: «Se salto giù dal balcone del teatro a 10 metri di altezza, il risultato è che probabilmente muoio o mi faccio molto male. Ma se divido quel salto in dieci parti, diventano dieci piccoli salti di un metro e per effettuarli ricorro alle stesse capacità che utilizzo per camminare normalmente. Provare e riprovare, fallire e ricominciare dovrebbero essere alla base del successo imprenditoriale, ma in alcune culture questo è praticamente un tabù. Invece dobbiamo abbracciare il fallimento come elemento determinante per il successo».

In Maire Tecnimont riusciamo a vedere in ogni shock una potenziale opportunità. Due esempi su tutti. Il primo risale a quando KT, entrando nel Gruppo, ha perso la certezza di un mercato indotto e di un posizionamento definito. Invece di smarrirsi, la società si è ritagliata un ruolo di technology EPC contractor nel refining, moltiplicando per sette il fatturato e triplicando il personale. Il secondo esempio è relativo al doppio “cigno nero” rappresentato dalla pandemia. Maire Tecnimont ha avuto la visione di lanciare NextChem, società che opera nel campo della chimica verde e delle tecnologie a supporto della transizione energetica. NextChem è cresciuta come una start up al nostro interno, in un mercato che nessuno ancora aveva visto né occupato: per questo oggi siamo pionieri in questo ambito, riconosciuti a livello internazionale e coinvolti nella costruzione di impianti come la più grande raffineria del mondo per biocarburanti sostenibili per gli aerei che sorgerà a Grandpuits, in Francia. Come si fa a permeare ogni componente della squadra di questo fantastico spirito di imprenditorialità? E soprattutto come si fa a trasmetterlo alle nuove generazioni? Capacità comunicative ed empatia: coinvolgere tutti nel progetto e soprattutto nella visione, che altro non è che l’immagine mentale del risultato che vogliamo ottenere (come sarà, come funzionerà e cosa produrrà).

Credo che un imprenditore, un manager – così come un insegnante o un coach – non debba mettersi alla ricerca di formule magiche per infondere la motivazione negli altri. Possiamo, questo sì, aiutare le persone a sfruttare al meglio le proprie risorse per raggiungere degli obiettivi condivisi e di cui si percepisca un senso. Con il nostro esempio, diffondendo la cultura dell’imprenditorialità, possiamo indicare una strada, trasmettere passione e competenze, far emergere il valore dell’auto-motivazione. È ovvio che “You go first!”, tu per primo dovrai coltivare la passione giusta per lavorare con un team di persone motivate. Le nostre azioni, i nostri risultati, la nostra storia professionale sono più efficaci di mille parole.

Mi piace la definizione “dobbiamo essere i custodi della meta” intesa come risultato finale. Non mi stancherò di parlare con le nostre persone, indicando la via e toccando le corde emotive. Sempre Nassim Taleb, sul tema del “saper prendere le decisioni”, scriveva che è l’antifragilità a farci capire meglio la fragilità. «Così come non possiamo migliorare la salute senza attenuare la malattia, né accrescere il patrimonio senza prima ridurre le perdite, con il meccanismo dell’antifragilità possiamo creare un’ampia guida al processo decisionale in condizioni di incertezza negli affari, in politica e nella vita in generale. Ovunque prevalga l’ignoto, in qualunque situazione caratterizzata da casualità, imprevedibilità, opacità o da una comprensione parziale delle cose».

In sintesi l’imprenditore è colui che, in mezzo alle difficoltà, genera per primo una visione. Non aspetterà di avere sotto controllo tutte le variabili: parte credendoci e strada facendo costruisce un percorso, una squadra con cui allineare la visione. Ecco perché Maire Tecnimont non è semplicemente una società: è la nostra società!

At Maire Tecnimont, we are able to see a potential opportunity in every roadblock we encounter. Here are two examples. The first goes back to when KT, upon joining the Group, lost the certainty of a driven market and a defined positioning. Instead of going astray, the company has carved out a role for itself as a technology EPC contractor in the refining sector, multiplying its turnover sevenfold and tripling its personnel. The second example relates to the double “black swan” represented by the pandemic. Maire Tecnimont had the vision to launch NextChem, a company operating in the field of green chemistry and technologies supporting the energy transition. NextChem has grown as an internal start-up, in a market that no one had yet seen or occupied, so today we are pioneers in this field, internationally recognized and involved in the construction of facilities such as the world’s largest refinery for sustainable aviation biofuels to be built in Grandpuits, France.

How do you infuse each team member with this amazing spirit of entrepreneurship? And above all, how do you pass it on to the new generations? Communication skills and empathy: involve everyone in the project and, above all, in the vision, which is nothing more than the mental image of the result we want to achieve (how it will be, how it will work and what it will produce)

I believe that an entrepreneur, a manager - as well as a teacher or a coach - should not look for magic formulas to instill motivation in others. What we can do is to help people make the best use of their own resources in order to achieve shared goals that are perceived as meaningful. By spreading the culture of entrepreneurship through our example, we can show the way, transmit passion and know-how, and reveal the value of self-motivation. It is obvious that with “You go first!”, you too must cultivate the right passion to work with a team of motivated people. Our actions, our results, our professional history are more effective than a thousand words.

I like the definition “we must be the gatekeepers of the goal” meaning the end result. I will not tire of talking to our people, pointing out the way and touching heartstrings. On the subject of “knowing how to make decisions”, it was again Nassim Taleb who wrote that anti-fragility is what helps us understand fragility better. «Just as we cannot improve health without mitigating illness, nor increase wealth without first reducing losses, with the mechanism of anti-fragility we can provide ample guidance for decision-making under conditions of uncertainty in business, politics, and life in general. In whatever situation characterized by randomness, unpredictability, opaqueness, or a partial understanding of things, or wherever the unknown prevails».

In short, the entrepreneur is the one who, in the midst of difficulties, first generates a vision. He does not wait until he has all the variables under control: he starts out by believing, and along the way he builds a path, a team with whom to align the vision. This is why Maire Tecnimont is not simply a company: it is our company!