“Chi guida il processo innovativo di un’azienda non è più un uomo solo al comando che detta ordini. Ma una sorta di regista che coordina la creazione collettiva dei dipendenti”. Così ha spiegato Linda Hill, professoressa di Business Administration ad Harvard, invitata a parlare di leadership e intelligenza collettiva di fronte a una platea di manager multinazionali a Roma.

“Per costruire organizzazioni capaci d’innovazione continua – ha detto la Hill – dobbiamo abbandonare i nostri preconcetti sulla leadership. Innovazione non significa creare una visione e ispirare gli altri a realizzarla: deve essere qualcosa di nuovo e utile per l’impresa. Dal prodotto a un modello di business fino a un nuovo metodo per tagliare i costi”.

Un dato è certo. Le nuove dinamiche stanno modificando in profondità e in maniera irreversibile le abitudini professionali delle persone e i processi delle imprese. Gli esperti di scenario prevedono che in un prossimo futuro scompariranno molte migliaia di posti di lavoro a bassi contenuti cognitivi in favore dell’intelligenza artificiale: una stringa di codice informatico attiverà macchine e computer affinché svolgano in automatico mansioni ripetitive e logoranti. Gli stessi esperti, però, ci dicono anche che l’occupazione verrà riequilibrata dalla nascita di nuovi mestieri, qualitativamente superiori, dove il livello di competenza intellettuale richiesto sarà decisamente maggiore.

“Da tempo – è intervenuto di recente sul tema l’AD Maire Tecnimont, Pierroberto Folgiero – per farci trovare pronti prima che sia troppo tardi, abbiamo intrapreso un piano di digitalizzazione a livello di Gruppo, ben sapendo che l’intelligenza artificiale è la tecnologia che maggiormente trasformerà il nostro mondo nei prossimi dieci anni. L’aspetto dirompente di questo processo è che l’innovazione mette alla prova le nostre intelligenze, sia in termini di preparazione che di competenze”.

Il piano digital in Maire Tecnimont

Il progetto per digitalizzare Maire Tecnimont parte dal basso, dai reali benefici per clienti e dipendenti, e si estende alle modalità di lavoro, ai processi, ai singoli comportamenti. “Abbiamo iniziato dal core business – continua Folgiero – perché era più efficace portare subito la tecnologia a ciò che facciamo oggi. È stato, e continua in qualche modo a essere, un viaggio fondamentale che ci ha spinto a rivedere tutti i nostri processi interni. E a ridisegnarli grazie alla leva informatica”.

È nato così un programma di trasformazione digitale (con una vision lanciata nel 2015 e il cuore dell’implementazione nel 2018) focalizzata sulla digitalizzazione dei processi chiave che comprendono Engineering, Procurement e Construction. Con l’utilizzo della modellazione 4D (attraverso il BIM – Building Information Modeling) integrata alla programmazione, sarà possibile ridefinire le priorità e la gestione delle sequenze tipiche della progettazione ingegneristica in modo non convenzionale.

Conclude Folgiero: “L’innovazione digitale impatta notevolmente sulla riduzione di tempi e costi, a beneficio dell'azienda Maire Tecnimont e dei suoi clienti. Nel fare questo il nostro apporto è cruciale per l'intera filiera, perché in qualità di EPC contractor svolgiamo un ruolo di integratori, applicando le opportunità di innovazione che i singoli attori rendono disponibili”.

L’impatto sulla catena del valore

Con l’avvento dell’innovazione e della trasformazione digitale, chi si occupa di risorse umane e organizzazione è costretto ad affrontare una duplice sfida. Spiega Franco Ghiringhelli, SVP Risorse Umane, Organizzazione e ICT Gruppo Maire Tecnimont: “Dico spesso che le tecnologie digitali emergenti portano valore per noi e per i nostri clienti, grazie a nuovi modelli di business potenzialmente dirompenti. Ma senza l’intelligenza di processo, la tecnologia può rivelarsi inutile”.

Se da una parte occorre supportare l’organizzazione nell’affrontare i cambiamenti legati al digitale, modulandola sulla base di come si configura il lavoro nel futuro, dall’altra, si rende necessario ripensare i processi di gestione e sviluppo delle persone per adeguarli ai cambiamenti prodotti dalla trasformazione in atto. “Sempre però – aggiunge Ghiringhelli – preservando lo spirito e le occasioni di collaborazione, e favorendo la crescita del senso di appartenenza al team e all’azienda”.

Grazie alla digitalizzazione delle attività critiche nei processi EPC, il Gruppo ha raggiunto un alto livello di sviluppo nei sistemi di modellazione. “Oggi la completa progettazione delle discipline avviene attraverso il BIM (Building Information Modeling): un approccio alle attività di design e di contracting che consente di integrare i modelli 4D con la programmazione. Implementando il sistema AWP (Advanced Work Packaging) è possibile ridefinire le priorità con un approccio orientato alla fase di costruzione, da cui facciamo derivare a ritroso il procurement e il lavoro ingegneristico”.

Le scelte del futuro

In via sperimentale, un cliente Maire Tecnimont può vedere in anteprima il suo impianto grazie al Digital Twin, il fratello virtuale, che riproduce la timeline completa del progetto, evidenziando in simultanea le varie fasi di processo e anticipando di fatto la presa in carico virtuale dell’impianto. “In futuro – conclude Ghiringhelli – realizzeremo componenti con le stampanti 3D: già oggi abbiamo un’esperienza significativa nella realizzazione dei catalizzatori stampabili in digitale”.

Le società che ora sono in grado di fare le giuste scommesse, saranno probabilmente i leader dell’industry nei prossimi 10-15 anni. “Ma solo – precisano gli analisti di Boston Consulting (Marco Tonegutti e Federico Colombara) intervenuti sulle pagine del nuovo numero di EVOLVE – se accanto agli investimenti riusciranno ad associare la volontà di cambiamento su larga scala. Oltre a modificare gli aspetti fondamentali della propria cultura aziendale, dovranno integrare nuovi tool e nuove competenze digital nell’operatività del business. In questo modo, il digitale può fornire un vantaggio competitivo che nessun effort umano da solo potrà mai replicare”.